CALZATURA

STATI UNITI

Secondo il U.S. Census Bureau, le vendite al dettaglio nei negozi statunitensi di abbigliamento ed accessori, incluse le scarpe, sono cresciute di un significativo +3,6% lo scorso ottobre rispetto al corrispettivo 2001; mentre, considerando lo stesso periodo, non è andata altrettanto bene ai grandi magazzini le cui performance sono state decisamente sottotono registrando un -0,8%. Inoltre, secondo quanto emerge da uno studio pubblicato dalla Federal Reserve Bank di Philadelphia, la crescita del PIL USA per il 2003 dovrebbe attestarsi attorno al +2,6% rispetto al 2002; dallo stesso studio si rivela anche il dato dell´inflazione che si ipotizza al 2,2% e il tasso di disoccupazione che invece dovrebbe consolidarsi al 5,7%. Il ritorno ad una crescita più sostenuta si prevede per il secondo semestre 2003, in particolare nell’ultimo trimestre. Sono sempre più forti le pressioni industriali sull’amministrazione Bush e sul congresso affinché vi sia un nuovo round di riduzioni tariffarie in ambito WTO. Il 2015 è, a detta degli imprenditori, l’anno limite per l’eliminazione di tutte le tariffe doganali a livello globale su tutti i prodotti manifatturieri. Le proposte sono le seguenti: rapida riduzione di tutte le tariffe doganali sui prodotti non agricoli ad un livello non superiore all’8% entro il 2010; l’eliminazione di tutte le tariffe progressivamente sino al 2015; l’eliminazione non oltre il 2010 di tutte le tariffe ora sotto il 5%. La proposta USA avrebbe un impatto molto forte sull’economia dei Paesi in via di sviluppo o transizione economica che ancora dispongono di barriere tariffarie protettive molto elevate: nell’attuale traffico commerciale fra questi stati vengono bruciati, attraverso i dazi, oltre 70 miliardi di Dollari. L’iniziativa USA è tesa soprattutto a rinvigorire l’export interno particolarmente colpito in questi ultimi anni dall’alto valore del Dollaro, da una scarsa abitudine alle esportazioni delle PMI locali e dalle alte tariffe doganali in molte aree del mondo.